Positiva la proposta

POSITIVA LA PROPOSTA, MA VA POSTA TANTA ATTENZIONE

Il tema della povertà degli anziani è entrato nell’agenda politica dell’Alto Adige anche grazie alle campagne mediatiche degli ultimi mesi. Ora il Consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta provinciale a rivedere alcuni criteri per il sussidio casa previsto da una decina di anni per le persone anziane titolari di pensioni al minimo o basse. In concreto si chiede di aumentare questo importo per arrivare a 1.000 euro netti per chi è titolare di una pensione più bassa. Ricordiamo tra l’altro che sono attualmente poco più di 350 persone che ne usufruiscono. Positivo anche l’impegno affidato alla Giunta provinciale di trovare soluzioni a livello romano per evitare alcune incongruenze tra le prestazioni sociali dell’INPS e il rischio che l’Istituto sommi le diverse prestazioni riducendo in seguito la propria quota. L’ordine del giorno ha il difetto di non precisare fin da subito alcune regole partendo sostanzialmente dal presupposto che una pensione bassa significhi automaticamente povertà. Purtroppo le condizioni economiche degli anziani non sono dettate esclusivamente dall’importo della propria pensione, ma da una serie di altri fattori. Penso che la Giunta provinciale prima di procedere debba studiare bene le diverse condizioni in cui versano gli anziani per non creare ingiustizie. Mi riferisco ad esempio alla moglie con un marito benestante che percepisce una pensione bassa, o a chi ha eluso i contributi e assieme alla pensione ha anche delle proprietà o a chi ha volutamente lavorato in nero. Va evitato, infatti, che il giusto contributo a chi si trova in difficoltà vere diventi un incentivo a evadere i contributi sociali. Ma essendo questa somma aggiuntiva locale una compensazione per le spese dell’abitazione va anche valutato attentamente che non ci siano differenze eccessive tra la pensione percepita e il contributo stesso. Oltre alle difficoltà che la persona anziana potrebbe trovare nel documentare la spesa, sarebbe poco credibile che a una pensione molto bassa corrisponda un contributo molto elevato. Anche per questo un chiarimento con l’INPS ci sembra utile. Nella sostanza il provvedimento è sicuramente positivo e necessario in una terra ricca ma con cos della vita eleva. La sfida che ci aspetta è indirizzare gli aiuti a chi ne ha realmente bisogno e qui dobbiamo delineare le nuove regole d’accesso e legare poi le prestazioni a una valutazione del reddito e del patrimonio. Ma la prima sfida - e anche la più semplice - sarebbe quella di sfruttare gli aiuti che la mano pubblica eroga già. Oltre a vergognarsi le persone spesso non sono neppure in grado di capire a cosa hanno diritto. Una semplificazione sarebbe sicuramente nell’interesse dei cittadini. Ma questa è un’altra storia.

Alfred Ebner

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