
Il libro nasce dalle testimonianze dei pochi sopravvissuti e dei familiari delle vittime, che per generazioni hanno custodito e tramandato il ricordo di quei tragici giorni.
L’autore ci racconta:
«È una storia che volevo narrare da molto tempo, con un libro dal taglio narrativo capace di trasmettere anche emozioni e paure vissute dagli operai rastrellati il 3 maggio 1945 dai soldati tedeschi nelle fabbriche della zona industriale di Bolzano.
Ogni giorno passo davanti al muro della fabbrica Lancia, dove furono fucilati, davanti a quella targa che li ricorda come ‘vittime della ferocia nazista’.
E ogni volta mi chiedo cosa abbiano provato in quegli ultimi istanti, quali parole si siano scambiati, quali immagini abbiano visto per l’ultima volta.
I morti del 3 maggio 1945 camminano ancora per queste strade, così trasformate nel tempo: fabbriche abbattute, sostituite da capannoni, centri commerciali e palestre.
Eppure io continuo a sentirli e a vederli».
Leggere questa testimonianza, in un momento in cui guerre feroci minacciano il mondo, ci ricorda che il sacrificio degli operai di ieri ci chiama a opporci alla violenza e alle guerre che continuano a colpire popoli innocenti.
Entrata libera
Per l’ Associazione Storia e Futuro Adriano